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Cessione di Studio e Clientela: Novità sulla Tassazione Separata

Con l’approvazione definitiva del decreto legislativo sulla revisione del regime impositivo dei redditi (Irpef e Ires), sono state introdotte rilevanti modifiche per quanto concerne la tassazione delle cessioni di quote e partecipazioni da parte di soggetti che esercitano attività professionali. Questo documento mira a illustrare i principali cambiamenti e le implicazioni pratiche per i professionisti.

Il Principio di Onnicomprensività

Il nuovo assetto normativo si fonda sull’introduzione del principio di onnicomprensività, già presente nel regime fiscale dei redditi da lavoro dipendente. Questo principio stabilisce che il reddito derivante dall’esercizio di arti e professioni è costituito dalla differenza tra tutte le somme e i valori percepiti durante l’anno fiscale, indipendentemente dalla loro natura, e i costi sostenuti nello stesso periodo, salvo le eccezioni previste dalla legge.

Conseguentemente, è stato abrogato il comma 1-quater dell’articolo 54 del TUIR, che disciplinava i corrispettivi percepiti per la cessione della clientela o di elementi immateriali legati all’attività professionale. Il nuovo principio generale incorpora tali componenti nel reddito complessivo del professionista.

Tassazione Separata: Una Maggiore Chiarezza Normativa

È stato riformulato l’articolo 17, comma 1, lettera g-ter del TUIR, che disciplina la tassazione separata. Ora include esplicitamente i corrispettivi percepiti per la cessione di clientela e di altri elementi immateriali riferibili all’attività professionale.

Di particolare interesse è la specifica secondo cui beneficiano della tassazione separata anche le plusvalenze derivanti dalla cessione onerosa di partecipazioni in associazioni o società che producono reddito di lavoro autonomo, con l’esclusione delle partecipazioni in società tra professionisti (STP) che generano reddito d’impresa. Quest’ultima precisazione rappresenta un chiarimento importante, introdotto rispetto al testo preliminare del decreto legislativo.

Coordinamento con il Regime dei Capital Gain

Il decreto ha apportato modifiche anche all’articolo 67 del TUIR, eliminando l’esclusione delle plusvalenze derivanti da associazioni senza personalità giuridica che esercitano arti o professioni in forma associata. Queste saranno ora tassate come reddito da lavoro autonomo, garantendo un migliore coordinamento normativo.

Implicazioni Pratiche per i Professionisti

Alla luce delle modifiche introdotte, le principali implicazioni per i trasferimenti effettuati da persone fisiche al di fuori del regime d’impresa sono le seguenti:

  1. Cessione di Quote di STP con Reddito d’Impresa
    La cessione di quote di società tra professionisti che dichiarano reddito d’impresa (ad esempio, società di capitali o commerciali di persone) continuerà a generare redditi diversi, secondo il regime del capital gain. Questo rimane valido anche se il cedente svolge attività professionale autonoma, poiché il principio di onnicomprensività si applica solo alle cessioni di società che producono reddito di lavoro autonomo.
  2. Cessione di Quote di Società Semplici o Associazioni Professionali
    Nel caso di società semplici tra professionisti o associazioni professionali che producono reddito di lavoro autonomo, il cedente realizza un reddito professionale, soggetto alle regole della tassazione separata, come previsto dall’articolo 17, comma 1, lettera g-ter del TUIR. Non rileva il fatto che il cedente eserciti ulteriori attività professionali o che l’attività associativa sia la sua occupazione principale.

In conclusione, questi cambiamenti rappresentano una razionalizzazione del regime fiscale applicabile ai professionisti, con l’obiettivo di garantire maggiore trasparenza e coerenza normativa. È opportuno che i professionisti valutino attentamente le implicazioni fiscali delle operazioni di cessione, anche avvalendosi di consulenze specialistiche, per gestire al meglio le opportunità e gli obblighi derivanti dal nuovo contesto normativo.